lunedì 15 aprile 2013

Guest post! Una delle nostre vacanze raccontate da lui..."foresta dei cinque sensi"

Tempo fa avevo chiesto a L di provare a raccontare il nostro ultimo week end in val di fiemme (ottobre 2012 tempo splendido) e visto e considerato che in molti cominciano a guardarsi attorno per le vacanze estive e non spero di darvi qualche spunto in piu' con questo lungo post... che dividero' in due parti.
Luca aveva prenotato un pacchetto che si chiamava "foresta dei cinque sensi"...avevamo bisogno di staccare un po'...vi lascio con il suo luuuuuuuungo racconto!:)

"
L'intenzione c'era; bastava trovare l'occasione, mi dicevo. Ero al lavoro, in un turno particolarmente stressante e inoltre anche più lungo del solito. Non ne potevo più: mi mettevo a cercare e mi chiamavano alla radio (ricetrasmittente n.d.r ). Prendevo tempo, mi rimettevo a cercare, ed ecco che suonava il telefono. Accampavo scuse, incolpavo qualcuno, mi rimettevo a spulciare siti, offerte, pacchetti, e mi contattavano da sala controllo. Gente che urlava in officina, il solito capannello alla macchina del caffè, non avevano proprio niente da fare? Possibile che uno non possa programmarsi le vacanze in pace? Come potevo non essere stressato?^_^


Comunque sia, finii per trovare quello che faceva per me sul sito dell’A.P.T.: un pacchetto di due notti, due escursioni, degustazione. Quello che mi incuriosiva era la particolarità delle due escursioni: nella prima ti appioppavano una guida e un fotografo, quindi con due che parlavano non avrei dovuto parlare io... della seconda non si capiva nemmeno quali fossero le intenzioni, e magari nel caos avrei potuto mimetizzarmi. Infine si mangiava, che non è mai un male. E' fatta, mi sono detto, prendo questo, e presi questo.


Arriva il venerdì mattina della partenza e – sperando sia il venerdì giusto – prendiamo l'auto, in qualche ora siamo a Predazzo direzione Bellamonte. Ecco l'albergo! Proprio come su Street View. Parcheggiamo e siamo accolti dai gestori (marito e moglie), cortesissimi e subito in grado di metterci a nostro agio. L'albergo profuma piacevolmente di legno, e dopo attenta riflessione sono convinto di aver capito perchè: porte, pavimenti, mobilio, è tutto in legno massiccio, di nuova costruzione e di aspetto decisamente gradevole. Apriamo la portafinestra ed usciamo in terrazza: piccolo giardino con giochi, panni stesi ad asciugare, tavolini e sdraie, vacche che pascolano placide, e foresta a perdita d'occhio. C'è aroma di pini ed erba bagnata, starei lì tutto il pomeriggio! 


Ma usciamo, andiamo a fare un giro in Val di Fassa, arriviamo a Moena!
A Moena facciamo un minimo di spesa per l'escursione dell'indomani e inoltre ci fermiamo a prendere gelato, torta e caffè presso una pasticceria che ostenta una cameriera con passione per la body art (sembra Keith Flint in tutto tranne che per i capelli). Facciamo poi un sopralluogo per individuare il centro visitatori del Parco di Paneveggio, dal quale partiremo la mattina seguente, e torniamo in albergo dove abbiamo deciso di cenare (il nostro pacchetto non prevedeva la cena, ma nei dintorni dell'albergo non c'erano ristoranti e per evitare di fare strada inutile abbiamo pensato di fermarci in albergo e abbiamo fatto bene!!!!)

La cena è un'altra conferma della qualità dell'albergo: il buffet è vario e particolare, i piatti tutti invitanti, il servizio cortese e attento - anche e soprattutto alle esigenze di Ale, il quale ci intrattiene con una delle sue migliori serate, letteralmente divorando la cotoletta, salutando tutti gli altri avventori più volte, e inventando neologismi e storie che ci fanno sghignazzare come matti. Una tisana dopo cena e un po' di saletta dei giochi per Ale, e infine torniamo in camera stanchi e soddisfatti. Ben presto (subito) mi addormento, devo dire che la qualità del sonno è molto buona: il letto è morbido ma non sfatto, la coperta è fresca e profuma di pulito, il cuscino è anch'esso morbido per i miei gusti ma tuttavia confortevole. Contrariamente ad altri letti di tortura che ho provato (uno su tutti: lo scassone sardo) questo è una delizia.

Sabato mattina, ci alziamo e andiamo a colazione. La varietà non è grandissima ma la qualità è buona; anche qui l'albergo mantiene le promesse e la giornata comincia bene.
E' tempo di mettersi in moto per la prima escursione, lungo la via ci fermiamo a Bellamonte; mentre Sara prende affettati e pane fresco per il pranzo al sacco, un'auto si ferma e ne scende un attempato signore vestito da alpino. Si guarda attorno un po' spaesato, poi mi chiede se per caso scendo verso Predazzo ma purtroppo no, saliamo verso il lago... fortunatamente trova subito un altro passaggio, ne sono sinceramente contento, mi sta simpatico.
Noi proseguiamo, raggiungiamo il centro visitatori e parcheggiamo. Sara sembra scettica, prevedibilmente poco convinta, direi quasi leggermente infastidita. Io la capisco ma voglio essere ottimista, ostento un falso sorriso e una sicumera che non mi appartiene. Per peggiorare le cose notiamo che al centro siamo solamente noi, la guida e il fotografo. Ci assicurano che non è un problema, e anzi quando hanno saputo che c'era un bimbo di tre anni hanno ridisegnato il percorso riducendone dislivello e percorrenza in modo da renderlo fattibile senza difficoltà. Sara accusa il colpo ma fa buon viso a cattivo gioco, io cerco di mantenere il sorriso plastico e il buonumore nonostante tutto. Per fortuna il leggero imbarazzo iniziale viene superato agevolmente dato che sia la guida (della quale purtroppo abbiamo scordato il nome) sia il fotografo (Federico) sono persone molto affabili, è chiaro che amano spiegare i loro campi di competenza ma sono anche curiosi nei nostri confronti e gentilissimi con Ale. Inoltre la giornata è notevole: sole, aria tiepida, e un bosco incantevole attorno a noi. Abeti rossi, qualche larice, tanti funghi a lato del sentiero, canto di uccellini e un profumo di bosco che meriterebbe di essere imbottigliato e portato a casa. La passeggiata è rilassante, e a me che piacciono i dettagli tecnici della fotografia ma anche i dettagli sull'ecosistema del bosco una bocca sola non basta per chiedere tutto ai due accompagnatori. Cerco di contenermi ma non so se ci sto riuscendo.

Ci concediamo, spronati da Federico, una piccola deviazione di percorso per fotografare con tempi lunghi e filtro oscurante un ruscello, dopodichè senza quasi accorgercene superiamo malga Venegia, che è chiusa, e raggiungiamo malga Venegiota dove ci sediamo al sole per pranzare tra una chiacchiera e l'altra. Un'ora e mezza vola, e ci rimettiamo in cammino per tornare giù.
Fioccano le domande, ormai anche Sara si è lasciata andare da tempo, Ale dormicchia in passeggino, e chiacchierando del più e del meno Federico (evidentemente giovane) ci sorprende rivelandoci la sua età: è ancor più giovane di quanto sembra, ha solo 22 anni ma già possiede un suo studio e collabora con l'A.P.T. locale realizzando servizi, opuscoli e illustrazioni, nonché con i gruppi sportivi delle vallate circostanti, sia in zona sia per le trasferte in giro per il mondo. La guida invece ci delizia con dettagli quali tipologia e utilizzo delle malghe, sequenza di colonizzazione delle radure da parte della foresta, racconti di uscite scolastiche notturne (dove le classi delle medie e superiori vengono accompagnate nei boschi senza torce), o di uscite a scopo didattico in cui i ragazzi studiano licheni, foglie, alberi ignorando i cervi che, perplessi, si aspettano di essere al centro della scena come da loro solito. A questo punto mi faccio prestare una lente per osservare i licheni, come credo avrebbe fatto chiunque al mio posto.
Infine, e purtroppo, usciamo dal bosco e arriviamo al parcheggio... l'idillio è finito. Torniamo al centro visitatori, e qui la guida ci abbandona per passare ad altri impegni. Federico invece ci propone una puntata al “Recinto dei Cervi”, un'oasi lì accanto dove pascolano liberi tre cervi  (appunto) maschi e diverse femmine con piccoli. Passiamo altre due ore in assoluto relax, fotografando (io) con reflex professionale prestata dal gentilissimo Federico e passeggiando (Sara e Ale) lungo il recinto osservando i cervi. Infine, anche il fotografo ci lascia, è tempo di tornare all’albergo per cena. Come la sera prima, ci alziamo da tavola sazi e satolli (io anche vagamente appesantito da porzioni eccessive sia in numero sia in quantità)......" continua....


Dico la mia :)
Come sempre io sono stata molto titubante perchè detesto stare al centro dell'attenzione....
Ma l'esperienza con la guida (della quale non ricordo il nome accidenti, ma è stata una persona davvero professionale, gentile e cortese anche con Ale è stata molto carina ) e Federico, che chiamarlo fotografo è riduttivo è stata davvero bella!
Ci spiegava la guida che appunto l'a.p.t stava creando questi pacchetti per incentivare un po' il turismo fuori stagione e davvero , se ne trovate... prendeteli al volo!
Credo sia stata una grande fortuna fare questa camminata con una guida e un fotografo tutto per noi! Alla fine della giornata sembravano degli amici di sempre...
La val di Fiemme è bellissima, la zona di paneveggio sembra uscita da una favola, io ho fato zero foto durante quella passeggiata perchè un pò mi vergognavo (io con la mia digitalina e Federico con di quei obiettivi mostruosi :) pero' ho impressi nella mia mente colori e profumi!
Il nostro Albergo, l'hotel zaluna era ed è una piccola bomboniera. Le recensioni che trovate sono vere, credetemi! Se amate la tranquillità, il silenzio e non siete tipi che anche in vacanza vogliono vedere le vetrine, ecco questo albergo fa al caso vostro :) Non è economicissimo ma ne vale la pena! Alla sera dopo cena io e L prendevamo una tisana nella zona bar mentre Ale giocava nella saletta dei giochi con il figlio del padrone....tutto bellissimo, ci tornerei anche domani!
Se invece amate le zone come Cortina, o San Candido...beh cercate altrove...

A presto con il seguito!


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Nell'era dei social, quando un blog sembra davvero giurassico, io provo ogni tanto a scrivere qui