lunedì 6 aprile 2015

Riflessioni a pancia quasi piena

Riflessione post Pasqua.
Non sento molto la Pasqua, sarà che la mia fede è incerta e mi avvicino alla chiesa se richiesto.
Queste sono giornate nelle quali mi ritrovo a riflettere, sono giornate in cui vedo i miei nonni paterni pranzare soli, quando una volta eravamo soliti pranzare tutti assieme da loro e questa cosa mi lascia un pò l'amaro in bocca! (Se è cosi' un perchè c'è e non è cattiveria nostra) Sono giornate in cui sento che la cosa giusta è stare con i miei genitori ( a meno che loro non abbiano di meglio da fare), sono giornata in cui mi rattrista vedere il parroco della nostra frazione passeggiare solo con i cani nell'ora del pranzo.
Sono questa feste, feste in cui l'umanità tutta dovrebbe dimostrare tante cose o essere tante cose, che mi fanno riflettere e vedere le cose sotto una luce diversa.
Cosa portiamo sulle tavole? Mettiamo le pietanze un "pò ad cazzum" o portiamo agnello e quanto altro consapevoli di quello che significa? E' un vero sacrificio o un vizio? Ci sentiamo fighi perchè postiamo fe foto su fb delle costolette per dimostrare cosa?Che sei contro corrente? Sei figo?
Io personalmente magio pochissima carne e per questo non mi sento in diritto di giudicare chi la mangia perchè lo faccio anche io, ma trovo un pò ridicole queste dimostrazioni !Le uova! Ale ha ricevuto il suo uovo di Pasqua da me, uno dalle nonne, per me sono già tanti! Hanno bisogno i bambini poi anche del noto uovo pieno di giochi? No! Per me è no!
Forse è meglio chiuderla qui e mangiare un pezzo di cioccolata...



2 commenti:

  1. Ciao Sara,
    noi alle feste cerchiamo sempre di organizzare con i parenti perché è una tradizione che ci portiamo dietro fin da piccoli, e ci dà tanta gioia. Si fa Natale da una parte della famiglia e Pasqua dall'altra, a meno di impedimenti, ma comunque cerchiamo di stare insieme. Ieri, per esempio, eravamo "solo" in diciotto e ci sentivamo in pochi... Spero che anche i miei figli e le mie nipoti portino avanti questa tradizione perché tiene unita la famiglia. Per quanto riguarda il prete del tuo paese, sì, è triste vedere che non aveva nessuno con cui passare il pranzo di un giorno di festa (ma come lui, anche tanti altri anziani o persone sole...). A Pasqua siamo stati da mio fratello e loro hanno invitato anche il prete della frazione (che in realtà è qui per studiare, ed essendo originario dell'Africa non avrebbe avuto nessun parente con cui festeggiare), mentre il parroco era dai suoi parenti. L'altr'anno, a Santo Stefano abbiamo pranzato con mio suocero in casa di riposo... si fa quel che si può...
    E, mi raccomando, non mangiare troppa cioccolata... :-D

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  2. E' vero bisogna aver sempre la voglia di sostenerla questa famiglia, non tutti lo vogliono aimè! IO CI PROVO a non mangiarla la cioccolata uf uf!

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^_^ benvenuto

Mi sposto, ci riprovo

Nell'era dei social, quando un blog sembra davvero giurassico, io provo ogni tanto a scrivere qui